Chi si interessa di linguaggio del corpo allena la vista a notare movimenti e postura del suo interlocutore. Nello stesso tempo deve prestare attenzione al proprio linguaggio parlato e non verbale, attento a fare domande strategiche senza influenzare l’interlocutore con mimiche riportate dai neuroni a specchio e attento anche a fare il tutto con la maggior naturalezza possibile. Un gran lavoro di concentrazione che può iniziare con piccoli passi.

Sappiamo che notiamo le cose più vicine all’area periferica del cervello quindi è matematico affermare che noteremo con più facilità nel nostro interlocutore le sue macro o microespressioni facciali. Ci vuole un po’ di allenamento perché parliamo di frazioni di secondo e inizialmente elaboriamo l’informazione solo alcuni secondi più tardi alla nostra replica verbale.

Come fare dunque per essere certi di un segnale di apprezzamento della conversazione o del prodotto presentato? Ce lo possono dire le pupille. Ebbene sì, quando qualcosa ci piace, un argomento, una persona o un prodotto le pupille si dilatano. Si dilatano le pupille, ci sono facilmente gesti di apprezzamento che magari sostituiscono le parole e poi, ci sono i piedi che come la pupilla, parlano per te oltre che per il tuo interlocutore. Per approfondire clicca qui