Lo stile che scegli per l’abbigliamento, i tuoi colori preferiti, cosa mangi, come ti muovi, cosa ascolti, tutto di te comunica anche quando taci. La tua personalità, come ti senti o come ti vuoi sentire emerge in infiniti contesti linguistici o meno. Puoi moderare il tuo linguaggio del corpo, leggi qui, puoi prestate attenzione al tuo abbigliamento in base al contesto, puoi calibrare il tuo linguaggio in base al tuo sentire eppure, prima o poi, emergerà sempre la tua personalità.

In molti contesti dalla scuola al lavoro, è necessario un codice di comportamento che permetta una convivenza equilibrata e proficua degli individui presenti e si rende dunque necessario adeguare la propria personalità in base al contesto. Spesso si dice che anche a casa propria è proibito essere liberi perché anche all’interno delle nostre mura seguiamo delle regole necessarie ad un certo tipo di vita, ad un certo equilibrio tra i componenti della casa, regole di autodisciplina per il nostro benessere. Anche le regole che scegliamo a casa parlano di noi, ne ho scritto qui.

È facile cadere in conclusioni affrettate qualsiasi contesto si valuti, differente è giudicare dall’osservare per conoscere, i primi da osservare e conoscere siamo noi stessi, di sovente siamo sconosciuti a noi stessi nelle nostre abitudini, nei nostri atteggiamenti e nelle nostre scelte. Un altro interessante spunto per iniziare a osservare noi stessi è la grafologia, Candida Livatino ne ha fatto la sua professione dopo aver approcciato questa materia preoccupata per il figlio la cui scrittura era parecchio arzigogolata. Ha scoperto che era tutto normale e che semplicemente le parole scorrevano veloci nei pensieri del figlio che dunque scriveva “male”, la programmazione neuro linguistica ci suggerisce che probabilmente questo ragazzo predilige un sistema rappresentazionale visivo.

Linguaggio verbale, non verbale, scrittura, scelte, ambienti, quanto ti conosci? Tutto di te comunica.